La Comunità di San Gabriele

Storia della Chiesa

Il 27 Marzo 1970, Don Guido Cattivera invitò l’allora viceregente Mons. Ugo Poletti per benedire un locale posto al piano terra di un condominio al Quadraro, sito in via Livia Drusilla n. 79 in cui sorgeva una “Cappella” o meglio un luogo per il  culto  dedicato a San Gabriele dell’Addolorata, che doveva essere una soluzione provvisoria e che, invece, è durata per ben 40 anni (1970-2010 ).  La cura pastorale resterà affidata a don Guido fino al 19 settembre 1981 quando gli succede un giovane sacerdote Don Fabio Paglioni, che verrà poi nominato parroco della chiesa il 1 Gennaio 1982 , restando in tale servizio  fino al 31 Agosto del 2013.

Con Decreto del 1° Novembre 1981,  il Cardinale Poletti, ha elevato il  suddetto luogo di culto a Parrocchia con il titolo di  San Gabriele dell’Addolorata, affidandola in pari tempo al Clero diocesano. Il 14 Settembre 1984 la Parrocchia ottiene il riconoscimento di Ente giuridico con un decreto del Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

Nel Giugno 1987 si costituisce un comitato parrocchiale promotore con una sottoscrizione popolare di 5.104 firme per chiedere alle autorità competenti l’assegnazione dell’area dmq. 5200, tra via Claudio Asello e via Ponzio Cominio destinata a servizi di zona classificata M/3 sul P.R.G. Il comitato presenta al Sindaco, agli Assessori e al presidente della X circoscrizione la richiesta con una raccolta di 5109 firme nella quale si chiede di far si che M/3 da generico fosse sostituito con una determinazione d’uso dell’aerea a servizi di culto come  previsto dalla legge.  Richiesta anche sostenuta  dal cardinale Ugo Poletti.

Il 10 Maggio 1992 la piccola “chiesa condominiale” ha accolto in visita pastorale papa Giovanni Paolo II .

Nel corso degli anni sono stati acquistati diversi locali per lo svolgimento delle attività pastorali. Nell’estate del 1994 il sogno di un nuovo complesso parrocchiale sembrò, però, svanire; allora si decise  di affrontare dei lavori di miglioramento della Chiesa, allo scopo di renderla più accogliente, dato l’elevato numero di fedeli di un quartiere in forte espansione.

Il 23 Marzo 1994 venne firmato un Protocollo d’intesa tra Comune, Vicariato e il ministro responsabile dei problemi delle aree urbane, per la costruzione di 50 nuovi complessi parrocchiali in previsione del grande Giubileo del 2000, nel quale fu inserita anche la parrocchia di San Gabriele. Successivamente si svolsero ben tre accordi di programma con un certo numero di parrocchie per ciascuno e San Gabriele rientrò nel terzo accordo di programma del 1998. Con il Giubileo del 2000 la parrocchia si fece carico di sistemare le tre famiglie presenti sul “Montarozzo” (così denominata l’area assegnata per la costruzione della nuova chiesa). Nonostante tutto, rimasero ancora tanti problemi da risolvere: piccole particelle catastali non risultavano ancora ben definite allora, il parroco, don Fabio decise di invocare non solo l’aiuto del Santo patrono ma  in maniera più consistente si affiderà all’intercessione della Vergine Addolorata, stabilendo di recitare un Ave Maria al termine di ogni celebrazione, affinché la richiesta della costruzione potesse al più presto realizzarsi. Preghiera tutt’ oggi recitata come ringraziamento alla Vergine per la sua intercessione.

Seguono così anni di lenta burocrazia, lettere e comunicazioni, accertamenti.  Sarà, poi, salutare l’intervento del nuovo responsabile dell’ufficio per la costruzione di nuove chiese, Mons. E. Mandara, ed il sindaco di Roma, onor. Walter Veltroni che con una delibera espropria le particelle rimaste in sospeso.

in costruzione

Viene incaricato di redigere il nuovo progetto l’architetto Gianni Testa che nel 2004 sostituisce quello dell’ ing. Ignazio Breccia. Ciò nonostante, si verificano dei ritardi dovuti anche all’approvazione del nuovo piano regolatore e solo nel 2007 finalmente si darà inizio ai lavori del complesso parrocchiale. Infatti il 6 Maggio 2007 viene effettuata la posa della Prima Pietra.

Il 28 Febbraio 2010, il giorno successivo alla memoria del transito di San Gabriele, avviene la dedicazione solenne della chiesa di San Gabriele dell’Addolorata. ALLELUJA !!!!!

La chiesta possiede un campanile formato da cinque campane ne segue una breve descrizione con alcune informazioni:

-La prima campana si chiama “La Risorta” pesa 200 kg con scritto “Resurrexit, Alleluia” riporta lo stemma del papa Benedetto XVI ed un immagine del Cristo risorto.
-La seconda campana si chiama “La Crocifissa” pesa 150 kg con scritto “Consumatum Est” riporta lo stemma del cardinale C. Ruini ed un crocifisso.
-La terza campana si chiama “La Sacra Famiglia” pesa 110 kg con scritto “Sancta Familia,ora pronobis” riporta l’immagine della famiglia di Nazareth.
-La quarta campana si chiama “L’Addolorata” pesa 85 kg con scritto “Mater Addolorata, ora pro nobis” riporta lo stemma del vescovo Mandara e il simbolo della Vergine Addolorata.
-La quinta campana si chiama “La Gabriellina” pesa 50 kg con scritto “Sancto Gabriel, ora pro nobis” riporta lo stemma del parroco mons. Fabio Paglioni ed un immagine di San Gabriele.

Si ringraziano, pur lasciando nell’anonimato, per discrezione e carità cristiana, tutti i benefattori che hanno permesso la realizzazione della nuova chiesa.

Sotto l’altare maggiore sono custodite sei reliquie di prima classe dei seguenti Santi:

1- San Gabriele a cui è dedicata questa chiesa;

2- San Paolo della Croce fondatore dei Padri Passionisti;

3- San Giovanni Bosco;

4- San Giovanni Maria Vianney;

5- Santa Francesca Romana;

6- Santa Camilla Battista Varano.


La Vita del Santo Patrono

gabriele

San Gabriele nasce il 1° marzo 1838 ad Assisi (Perugia) da famiglia aristocratica. E’  l’undicesimo di tredici figli di Sante Possenti, sindaco della città, e Agnese Frisciotti. Lo battezzano lo stesso giorno con il nome dell’illustre concittadino, Francesco.  A  tredici anni affronta gli studi liceali nel collegio dei gesuiti. E’ intelligente, esuberante, vivace, riesce ottimamente soprattutto nelle materie letterarie. Elegante, vivace, spigliato, diventa un punto di attrazione per la sua allegria. Organizza partite di caccia, partecipa a passeggiate e scampagnate, va volentieri a teatro col padre e le sorelle, va a ballare (è anche conosciuto come “il ballerino”), anima le serate nei salotti di Spoleto. Di animo buono, generoso sensibile alle sofferenze dei poveri, ama la preghiera.  Purtroppo, i ripetuti lutti familiari, prima la mamma poi la sorella, e alcune sue brutte  malattie gli fanno apparire le gioie umane brevi ed inconsistenti.  Il 22 agosto  1856, durante la processione, quando l’immagine della Madonna del duomo gli passa davanti,  risuonano nel suo cuore chiare parole: “Francesco, cosa stai a fare nel mondo? Segui la tua vocazione!” .Questa volta non riesce a resistere, è la madre che lo chiama. Lui, il ballerino elegante, il brillante animatore dei salotti di Spoleto, sceglie di entrare nell’istituto austero dei passionisti, fondato nel 1720 da San Paolo della Croce con lo scopo di annunciare, attraverso la vita contemplativa e l’apostolato, l’amore di Dio rivelato nella Passione di Cristo. A 18 anni dunque Francesco volta pagina e cambia anche nome: d’ora in poi si chiamerà Gabriele dell’Addolorata, perché sia chiaro che il passato non esiste più. La scelta della vita religiosa è radicale fin dall ‘ inizio. Ha trovato finalmente la pace del cuore e la felicità.  A fine 1861 si ammala di tubercolosi; ogni cura risulta vana.  Purtroppo non riesce a diventare sacerdote anche perché le difficoltà politiche impediscono nuove ordinazioni. Gabriele si rende conto che non c’è niente da fare. Il viaggio terreno è  finito, ma non si sconvolge, quel che conta è solo la volontà di Dio, infatti Gabriele scrive:  “Così vuole Dio, così voglio anch’io”. La mattina del 27 Febbraio 1862 “al sorgere del sole” Gabriele saluta tutti, promette di ricordare tutti  in paradiso e chiede perdono e preghiere. Poi muore confortato dalla visione della Madonna che invoca per l’ultima volta: “Maria, mamma mia, fa’ presto”.

Gabriele viene dichiarato beato da San Pio X nel 1908 e sarà proclamato Santo da Benedetto XV nel 1920.
Nel 1926 diventa compatrono della gioventù cattolica italiana e nel 1959 Giovanni XXIII lo dichiara patrono d’Abruzzo. Il 30 giugno 1985 Giovanni Paolo II compie una storica visita al santuario durante la quale, in un messaggio ai giovani, trasmesso dalla Rai in mondovisione, addita il Santo come modello per le giovani generazioni.

Preghiera a San Gabriele

Nella tua vita, o San Gabriele, cercasti la volontà di Dio come la cosa più importante. L’accogliesti con serenità in ogni momento, dicevi spesso che la propria volontà a Dio non piace, aderisti con amore al piano di Dio anche quando ti chiese di morire nel colmo della giovinezza. Ottienimi la grazia di essere sempre in sintonia col disegno di Dio su di me. Insegnami ad accettare gli eventi di ogni giorno, anche imprevisti e dolorosi, come occasioni in cui Dio mi vuole incontrare e mi rende possibile di offrirgli il mio amore. Così sia.

Padre, Ave e Gloria.

Per approfondimenti : Sito Web Santuario San Gabriele dell’Addolorata


Titolo Cardinalizio

Card.Langa

Duarte Langa Card. Jùlio 

Vescovo emerito di Xai-Xai (Mozambico)

È considerato come un padre da molti preti mozambicani l’anziano vescovo Júlio Duarte Langa, emerito di Xai-Xai. Ottantasette anni, per ventotto dei quali ha retto la diocesi affidatagli nel sud del Paese, è stato anche il presule responsabile per il clero diocesano in seno alla Conferenza episcopale, lasciando un ricordo indelebile tra i sacerdoti. E’ il secondo mozambicano a ricevere la porpora nella storia di questa Chiesa africana.

Nato il 27 ottobre 1927 a Mangunze, nell’odierna diocesi di Xai-Xai, ha frequentato dapprima il seminario di Magude, poi quello di Namaacha, allora nell’arcidiocesi di Lourenço Marques, che dopo l’indipendenza del 1975 ha preso il nome di Maputo.

È stato ordinato sacerdote nella cattedrale della capitale mozambicana il 9 giugno 1957.

Viceparroco e quindi parroco nella missione di Malaisse, è stato successivamente nominato consultore diocesano, membro del consiglio presbiterale e infine vicario generale della diocesi. Profondo conoscitore degli idiomi locali, ha curato la traduzione dei testi del concilio Vaticano II nelle principali lingue del Mozambico.

Il 31 maggio 1976 Paolo VI lo ha nominato vescovo della diocesi di João Belo, che dal 1° ottobre dello stesso anno ha mutato il nome in Xai-Xai. Ha ricevuto l’ordinazione episcopale il successivo 24 ottobre da Alexandre José Maria dos Santos, primo sacerdote, primo vescovo e primo cardinale nativo dell’ex colonia portoghese dell’Africa sud-orientale.

Ha retto la diocesi, che ha una grande estensione territoriale, per quasi trent’anni, caratterizzati dalla lunga guerra civile che ha insanguinato il Mozambico dall’epoca dell’indipendenza fino agli accordi di pace firmati il 4 ottobre 1992 a Roma.

Durante il suo ministero ha cercato di mantenere viva la pratica religiosa e di dare nuovo impulso alla Chiesa, in un un’area particolarmente depressa, colpita anche da carestie, epidemie e catastrofi naturali. Nello stesso periodo, in seno alla Conferenza episcopale si è occupato del clero diocesano. Ha rinunciato al governo pastorale della diocesi il 24 giugno 2004.

Da Papa Francesco creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 14 febbraio 2015, del Titolo di San Gabriele dell’Addolorata.

Card. Langa Stemma

Fonte: http://press.vatican.va/content/salastampa/it/documentation/cardinali_biografie/cardinali_bio_duarte-langa_j.html