Sala Miriam

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Il progetto dedicato a Miriam, scomparsa due anni fa, e al suo sogno di aiutare i ragazzi a coltivare il loro talento.
Il parroco don Lauri: «La musica, occasione per entrare in dialogo»

Miriam aveva un desiderio: «Aiutare i giovani volenterosi a coltivare il loro talento». Quando, due anni fa, è tragicamente scomparsa, la mamma, Maria Sapienza Duranti, non ha avuto dubbi. «Siciliana, in pensione dopo una vita dedicata all’insegnamento, la professoressa Duranti soffriva molto per la perdita della figlia e mi invitava spesso a trovarla. Un giorno mi chiese di cosa la nostra parrocchia avesse più bisogno – racconta don Antonio Lauri, parroco a San Gabriele dell’Addolorata, a due passi dalla Tuscolana – e tra le cose che elencai scelse quella di cui avrebbero più beneficiato i ragazzi: una sala di registrazione».

Sala Miriam è stata inaugurata sabato 20 maggio alle 10.30, alla presenza del vescovo di settore Giuseppe Marciante e di Armando Dini, arcivescovo emerito di Campobasso e amico della signora Duranti, la quale nonostante le cagionevoli condizioni di salute sarà presente all’evento grazie a un permesso speciale dei medici che la curano. Dal momento, due anni fa, della donazione, racconta don Antonio, «si è mossa una grande macchina organizzativa che ha coinvolto nel progetto ingegneri in dialogo con alcuni ragazzi che hanno curato l’aspetto tecnico dell’insonorizzazione».

Sala Miriam consta di due ambienti: il salone grande attrezzato come sala multimediale grazie alla pareti trattate acusticamente, e un  secondo ambiente, lo studio di registrazione, a sua volta composto da due camere di circa 20 metri quadri l’una, che fungono da regia e sala d’incisione. «In concreto, sarà possibile fare prove musicali, montaggi e registrazioni in maniera del tutto professionale, o, perché no, far nascere una radio. Da tre anni qui – racconta don Antonio – abbiamo un gruppo teatrale di circa 30 persone tra giovani e adulti. In vista del musical su Mosè che andrà in scena ad ottobre registreremo le canzoni proprio nella nuova sala».

In cantiere per il prossimo anno anche corsi di chitarra, batteria, pianoforte e basso, in collaborazione con un giovane della parrocchia che è maestro di musica: «Ci ha aiutato con parecchi consigli nelle realizzazione della sala e ci darà la possibilità di offrire a prezzi sociali corsi di formazione musicale ai giovani del quartiere». Si tratta di una opportunità non di poco conto: «Grazie alla musica, parlando la loro lingua, entriamo in contatto con i ragazzi. All’inizio sono diffidenti ma quando il dialogo inizia non aspettano altro. Inoltre la sala sarà aperta a chiunque desideri affittarla per fare prove o registrazioni. Sarà un’ottima occasione per conoscere tanti giovani che altrimenti non verrebbero, e si sa – conclude – che da cosa nasce sempre cosa».

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