LA SETTIMANA SANTA IN FAMIGLIA – Preghiere dalla Diocesi di Roma

Agli inizi della Chiesa, quando si celebrava l’eucarestia solo di Domenica, le famiglie cristiane portavano a casa doni consacrati per la Preghiera della sera. Quando si accendevano le lampade poi si celebravano i vespri in casa. Venivano portati i doni (l’eucarestia) anche ai malati. L’eucarestia non era affidata solo ai chierici come è poi accaduto, a quel tempo non era pensabile proibire ai cristiani di radunarsi per l’agape fraterna. Al contrario, colpisce il fatto che ce n’erano tutti i giorni ad Alessandria come a Cartagine. Perché venisse riconosciuto un popolo nella liturgia della Chiesa come spazio pubblico bisognava che ci fosse la liturgia di una comunità nello spazio privato. L’una era la cellula dell’altra. Se il cristianesimo rischia di scomparire nel giro di poco tempo da questo occidente frettoloso e indaffarato probabilmente è in gran parte a motivo di questa presenza del rito esclusivamente nello spazio pubblico (CHIESA) a detrimento di tutto lo spazio privato (FAMIGLIA) e del suo rapporto con il rito, la preghiera, il sacro. I cristiani non dovrebbero dimenticare la santificazione del luogo di vita della casa o della tavola. Il clero è stato previsto da Cristo per lavare i piedi e per il servizio a tavola, non per accaparrarsi i beni di Dio con la scusa di custodirli, seppure, nei tabernacoli.

La notte Luminosa di Andrè Gouzes

Preghiere in famiglia nella Settimana Santa: