Noi, Piccoli custodi del creato – Primo anno cresime, abbiamo cominciato la nostra strada mettendo in gioco parole apparentemente scelte a caso, per poi soffermarci lentamente dentro ogni significato. E allora, mettere in movimento tutti gli ingranaggi, far partire la nostra riflessione dai bisogni primari dell’uomo, attraversando l’isola dello spirito, della materia, dell’intelletto, per arrivare, come un paracadute sgonfio, a cercare soluzioni alla cultura dello scarto, dello spreco, del rifiuto.
E dopo aver guardato fuori, aprire la porta del cuore e guardare cosa c’è dentro, desideri, parole non dette, emozioni mai svelate, il colore e la bellezza del talento di ognuno.
Ma dietro a quello specchio… luci e ombre, l’incantesimo che tenta di offuscare il sole.
L’apparente fragilità diventa allora alleanza, capacità di sorprendersi ancora, vita che si rinnova, accoglienza e ascolto, amore che si fa incontro.